Monte Verità Streaming
13:05, 22-06-2023Monte Verità streaming ITA
Hanna Leitner è una giovane donna con due figlie che lascia la famiglia a Vienna per raggiungere la comunità che ad Ascona si riunisce sul monte Monescia ribattezzato Monte Verità. Hanna vuole sfuggire all'oppressione della sua vita borghese e, in particolare, a quella del marito. Il quale la relega al ruolo di madre e le nega il diritto di accedere a quella che per lui è una professione e per lei un'iniziale passione: la fotografia.
È un film sullo sguardo (dichiarato sin dalla prima inquadratura) quello che Stefan Jäger, con grande sensibilità, ci propone in questa ricostruzione di una vicenda di emancipazione femminile che coinvolge un personaggio d'invenzione (Hanna) affiancato da protagonisti reali come Hermann Hesse, Otto Gross, Isadora Duncan e molti altri.
Uno sguardo che la borghesia dominata dagli uomini vuole conservare come proprio anche grazie alla nuova scoperta della fotografia il cui utilizzo sul piano espressivo non può essere concesso alle donne che, per definizione, non possono essere in grado di comprenderlo. Hanna va alla ricerca di questa possibilità di espressione inconsapevolmente in quanto il suo bisogno primario è quello di allontanarsi da un marito la cui rigidità travalica i limiti e di trovare sollievo ad un disturbo respiratorio che il dottor Gross aveva iniziato a curare.
Non si tratta sicuramente di un caso se alla sceneggiatura e alla fotografia ci sono due donne (Kornelija Naraks e Daniela Knapp) che insieme a Jäger hanno realizzato un film in cui, mentre si scruta l'animo di una donna combattuta tra due mondi, si ricostruisce una realtà storico culturale senza retorica e senza, soprattutto, quello stile un po' retrò che affligge opere analoghe.
Hanna non vede solo l'utopia e la sua bellezza nella comunità che si ritrova sul Monte ma ne individua anche le contraddizioni (vedi il suo rapporto con Otto). Non abbandona d'un tratto, come una folgorata sulla via di Ascona, il proprio passato e le proprie radici ma combatte con i propri pregiudizi e sensi di colpa.
È un film sullo sguardo (dichiarato sin dalla prima inquadratura) quello che Stefan Jäger, con grande sensibilità, ci propone in questa ricostruzione di una vicenda di emancipazione femminile che coinvolge un personaggio d'invenzione (Hanna) affiancato da protagonisti reali come Hermann Hesse, Otto Gross, Isadora Duncan e molti altri.
Uno sguardo che la borghesia dominata dagli uomini vuole conservare come proprio anche grazie alla nuova scoperta della fotografia il cui utilizzo sul piano espressivo non può essere concesso alle donne che, per definizione, non possono essere in grado di comprenderlo. Hanna va alla ricerca di questa possibilità di espressione inconsapevolmente in quanto il suo bisogno primario è quello di allontanarsi da un marito la cui rigidità travalica i limiti e di trovare sollievo ad un disturbo respiratorio che il dottor Gross aveva iniziato a curare.
Non si tratta sicuramente di un caso se alla sceneggiatura e alla fotografia ci sono due donne (Kornelija Naraks e Daniela Knapp) che insieme a Jäger hanno realizzato un film in cui, mentre si scruta l'animo di una donna combattuta tra due mondi, si ricostruisce una realtà storico culturale senza retorica e senza, soprattutto, quello stile un po' retrò che affligge opere analoghe.
Hanna non vede solo l'utopia e la sua bellezza nella comunità che si ritrova sul Monte ma ne individua anche le contraddizioni (vedi il suo rapporto con Otto). Non abbandona d'un tratto, come una folgorata sulla via di Ascona, il proprio passato e le proprie radici ma combatte con i propri pregiudizi e sensi di colpa.