Il Maestro Giardiniere Streaming
16:40, 29-11-2023Il Maestro Giardiniere streaming ITA
Narvel Roth si prende cura del giardino della tenuta di Gracewood in maniera meticolosa e appassionata. Un uomo riservato, di poche parole, dal passato misterioso. La proprietaria di Gracewood, Norma Haverhill, si fida ciecamente di lui e decide di affidargli la tutela della pronipote Maya, orfana di madre e ficcatasi in brutti guai di droga. Narvel, benché riluttante, accetta, pur sapendo che il suo passato oscuro potrebbe tornare a tormentarlo.
Secondo alcune fonti il significato del nome Narvel rimanda al "cavaliere dall'armatura luccicante", dove nello slang sta ad indicare un individuo dallo stile di vita dimesso e poco appariscente.
Paul Schrader probabilmente gioca su entrambi i sensi per il personaggio interpretato da Joel Edgerton, visto come ambedue si adattano al taciturno eroe, che reca incisi sul proprio corpo i segni di un passato impensabile e non cancellabile. Norma dà fiducia a Narvel e si serve di lui come un automa, instaurando un rapporto di dipendenza biunivoca, dai legami invisibili ma indistruttibili. Un quieto equilibrio che giova a tutti ma mette in ibernazione i sentimenti, almeno finché non subentra Maya, elemento imprevedibile destinato a generare un effetto domino.
Dopo First Reformed e Il collezionista di carte, straordinari esempi della vitalità inesauribile del cinema di Paul Schrader, Master Gardener conclude un'ideale trilogia "bressoniana", concepita dal regista e sceneggiatore attorno alle figure di uomini soli e tormentati, in cerca di una redenzione apparentemente impossibile.
Come per i titoli precedenti, l'incipit mette subito in chiaro il legame invisibile tra le opere, presentandoci il protagonista seduto a uno scrittoio, mentre verga memorie sul proprio diario. L'inquietudine del suo passato è percepibile, così come l'esilio volontario che caratterizza il suo presente. Proprio come il pastore interpretato da Ethan Hawke o l'ex marine di Oscar Isaac - ma si potrebbe risalire nella memoria allo spacciatore di Willem Dafoe o al tassista di Robert De Niro - anche Narvel è insonne e preda di incubi, geloso di una quieta solitudine che possa permettere di dimenticare gli errori del passato. Come in buona parte della filmografia di Schrader, il percorso di colpa e redenzione senza scorciatoie rimanda alla forte impronta calvinista con cui l'autore è cresciuto e che ha saputo sviluppare nella carriera di sceneggiatore prima e di regista poi, ispirata da Robert Bresson.
Secondo alcune fonti il significato del nome Narvel rimanda al "cavaliere dall'armatura luccicante", dove nello slang sta ad indicare un individuo dallo stile di vita dimesso e poco appariscente.
Paul Schrader probabilmente gioca su entrambi i sensi per il personaggio interpretato da Joel Edgerton, visto come ambedue si adattano al taciturno eroe, che reca incisi sul proprio corpo i segni di un passato impensabile e non cancellabile. Norma dà fiducia a Narvel e si serve di lui come un automa, instaurando un rapporto di dipendenza biunivoca, dai legami invisibili ma indistruttibili. Un quieto equilibrio che giova a tutti ma mette in ibernazione i sentimenti, almeno finché non subentra Maya, elemento imprevedibile destinato a generare un effetto domino.
Dopo First Reformed e Il collezionista di carte, straordinari esempi della vitalità inesauribile del cinema di Paul Schrader, Master Gardener conclude un'ideale trilogia "bressoniana", concepita dal regista e sceneggiatore attorno alle figure di uomini soli e tormentati, in cerca di una redenzione apparentemente impossibile.
Come per i titoli precedenti, l'incipit mette subito in chiaro il legame invisibile tra le opere, presentandoci il protagonista seduto a uno scrittoio, mentre verga memorie sul proprio diario. L'inquietudine del suo passato è percepibile, così come l'esilio volontario che caratterizza il suo presente. Proprio come il pastore interpretato da Ethan Hawke o l'ex marine di Oscar Isaac - ma si potrebbe risalire nella memoria allo spacciatore di Willem Dafoe o al tassista di Robert De Niro - anche Narvel è insonne e preda di incubi, geloso di una quieta solitudine che possa permettere di dimenticare gli errori del passato. Come in buona parte della filmografia di Schrader, il percorso di colpa e redenzione senza scorciatoie rimanda alla forte impronta calvinista con cui l'autore è cresciuto e che ha saputo sviluppare nella carriera di sceneggiatore prima e di regista poi, ispirata da Robert Bresson.